Con il termine routine si intendono tutte le attività quotidiane come sequenza fissa, esse sono di estrema importanza per il bambino.
Le routine negli asili nido possono assumere una grande valenza educativa. Infatti, qualsiasi routine non deve solo soddisfare il bisogno immediato del bambino, ma considerare anche i suoi bisogni complessivi quali: l’attenzione individuale, l’interazione visiva, fisica e verbale, ed infine il bisogno di affetto. Quindi è necessario dare importanza al modo in cui vengono svolte queste azioni quotidiane, poiché non devono essere semplici gesti meccanici, ma veri e propri momenti di scambio ed interazione tra educatrice-bambino.
In questo modo, le routine divengono lo strumento migliore a disposizione delle educatrici per sviluppare ed incrementare aspetti complessi dello sviluppo come l’autonomia, l’autostima dei bambini, il loro senso di sicurezza, le abilità cognitive e di linguaggio.
Il distacco la mattina può generare nei genitori e nei bambini ansie e preoccupazioni.
È importante quindi che il momento dell’ accoglienza sia sereno e rassicurante;
l’educatore adotterà l’atteggiamento più adatto a ogni singolo individuo (bambino-genitore) perché questo momento favorisca la continuità tra casa e nido curando il passaggio d’informazioni tra le parti.
Il pasto fa parte delle attività educative : è infatti importante la molteplicità di opportunità che, in questo momento della giornata, si creano. Durante il pranzo il bambino può far proprie numerose conoscenze ed esperienze relative agli alimenti, alla corretta assunzione del cibo, all’acquisizione di una maggiore autonomia (mangiare da soli con forchetta e cucchiaio), alla condivisione sensoriale (conoscere attraverso la bocca e la manipolazione del cibo; sperimentare attraverso i sensi ) e verbale con i coetanei e con gli educatori.
“Desiderio, piacere, soddisfazione… Ma anche cautela, timore, diffidenza, rifiuto. Sono molte le componenti in gioco, nell’alimentazione. E spesso si alternano nello stesso bambino” – psicologa Silvia Vegetti Finzi-
(bambino-genitore) perché questo momento favorisca la continuità tra casa e nido curando il passaggio d’informazioni tra le parti.
Il momento del cambio è importante sia per il benessere e l’igiene personale del bambino e sia dal punto di vista relazionale.
“L’immagine del nostro corpo è preziosa e del tutto personale e l’atteggiamento verso noi stessi è fortemente legato alle nostre prime esperienze tra le mani degli adulti” –Persone da zero a tre anni di Elinor Goldschmied & Sonia Jackson-
Il sonno è un momento particolarmente delicato, in cui è necessario rispettare i ritmi e le abitudini di ogni bambino; il ciuccio, il peluche, il libricino, stelline luminose, musica dolce, facilitano il passaggio sereno della realtà al mondo dei sogni.
Col passare del tempo il bambino acquisisce fiducia e l’abbandonarsi al sonno risulta sempre più naturale e piacevole.
L’uscita, come l’accoglienza, è un momento carico di emozioni in cui il bambino e i familiari si ricongiungono.
Gli educatori lo facilitano individuando spazi adatti e strutturati in cui i bambini giocano e gli adulti possono comunicare tra loro; permettendo la condivisione attraverso il racconto del tempo trascorso al nido.