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Progetto Didattico "Emozioniamoci Giocando"

PREMESSA

In questi primi mesi il nostro progetto sarà incentrato sulle EMOZIONI, proprio perché frequentare l’asilo significa anche conoscere sé stessi e condividere con gli altri sentimenti quali gioia, rabbia, paura,tristezza …

Le emozioni sono particolarmente significative per la crescita individuale e del/nel gruppo.

Il bambino è un soggetto che sente e si esprime in maniera differente a seconda delle situazioni in cui si trova e delle emozioni che prova.

CHE COS’E’ UN’EMOZIONE

“Emozionante” dal latino “emovere” (muovere fuori) ci dice che le emozioni sono espressioni “in moto” e, come tali vanno identificate, espresse e condivise con l’intento di scoprire come esse emergono nei vari momenti di vita al nido.


Le emozioni si definiscono come stati mentali e fisiologici associati a uno stimolo interno o esterno ; ci scuotono dalla nostra condizione, ci fanno muovere e agire, determinano i nostri obiettivi, i nostri scopi. Conoscendo e riconoscendo le nostre emozioni diventiamo protagonisti attivi della nostra realtà quotidiana.

 
Obiettivi:
  1. Valorizzare le emozioni nelle relazioni
  2. Rafforzare la fiducia in sé stessi e la consapevolezza di sè
  3. Potenziare le capacità espressive 
  4. Stimolare il riconoscimento e la denominazione delle nostre emozioni 
  5. Migliorare l’empatia e la sensibilità verso sentimenti altrui 
  6. Favorire l’acquisizione delle prime regole di base

Per perseguire questi obiettivi ci serviremo di racconti, colori, immagini e musiche, che assoceremo alle diverse emozioni per aiutare il bambino a riconoscere i propri stati d’animo.

MUSICHE

“Rabbia e tarantella” (Ennio Morricone) ; “Preludi” (Chopin) ; “Profondo rosso” (Goblin) ; “Pizzica” (Tradizione popolare salentina)

LETTURE

“Le sei storie delle emozioni” (Sara Agostini – Gribaudo) “I colori delle emozioni” (Anna Llenas – Gribaudo)

LETTURE

“Sono tutto arrabbiato, cosa mai mi è capitato? Ho il faccin tutto rosso e mi sento un po’ scosso. Pesto i piedi per terra e vorrei far la guerra. Sento tutti nemici anche i miei cari amici, non ci voglio più parlare e nemmeno giocare. Il pancino mi duole e mangiar lui non vuole, neppure un boccone neanche per colazione. Son tutto nervoso e mi sento furioso, una bomba che scoppia, un tornado che soffia, un vulcano che erutta, un’onda che spruzza. Come faccio a calmarmi? Io vorrei rilassarmi! Ho bisogno di urlare, di correre e saltare, di una parola d’amore, di un abbraccio dal cuore. Questo è quello che mi aiuta e la rabbia tramuta in una pace tranquilla, in una calma che brilla!”

Molto spesso la rabbia viene considerata come un’emozione inopportuna, irragionevole, associata all’aggressività e al capriccio. Una  persona arrabbiata viene spesso associata a una persona che si comporta male. Come tutte le emozioni la rabbia non è mai giusta o sbagliata e bisogna prenderne atto, comprenderla e gestirla al meglio. La rabbia è la reazione  a un limite, esprime il bisogno di affermare il proprio io. E’ fondamentale aiutare i bambini a verbalizzare la rabbia, legittimando il sentimento che provano ma non l’eventuale comportamento sbagliato associato a questa emozione.

LA PAURA

La senti che arriva ti assale piano piano, è come un gigante o come un brutto nano.

Fa correre i brividi su e giù per la schiena,a volte è più forte di una grossa balena.

Non sai che nome darle, ti fa sudar le mani, è come l’abbaiare di più di cento cani.

Ma allora sai chi è questa strana figura? Io so che nome darle, accidenti è la paura!

La paura è un’emozione sgradevole, uno stato di tensione transitoria, comune agli uomini e agli animali, agli adulti e ai bambini, ma è un’evenienza inevitabile e necessaria tanto da essere considerata come parte integrante dell’attività psichica.

La paura infatti implica uno stato di allarme provocato da situazioni specifiche, vissute come pericolose, alle quali l’individuo reagisce con risposte adattive di difesa, funzionali in termini di sopravvivenza. Ci sono paure tipiche dell’infanzia, così comuni da connotarsi come esperienze ineludibili nel normale processo di sviluppo psichico.

LA GIOIA

Dice un proverbio dei tempi andati “Meglio soli che male accompagnati” Io ne so uno più bello assai : “In compagnia lontano vai”

 Dice un proverbio chissà perché “Chi fa da sé fa per tre”

Da questo orecchio io non ci sento “Chi ha cento amici fa per cento”

 Dice un proverbio con la muffa

“Chi sta solo non fa baruffa”

 Questa, io dico, è una bugia Se siamo in tanti si fa allegria

La gioia è un’emozione primaria ; un’intensa e piacevole emozione che si prova quando un fine, più o meno consapevolmente perseguito, viene raggiunto o un desiderio trova appagamento. La gioia, rispetto alla felicità, è un’emozione improvvisa e piuttosto intensa la cui caratteristica non è solo legata all’esperienza del piacere, ma anche a una certa dose di sorpresa. Infatti la gioia è un sentimento transitorio e può essere perduta con facilità, ma è un’esperienza  che, una volta provata, non può essere cancellata : per questo è importate viverla con consapevolezza.

LA TRISTEZZA

Se a volte zitta zitta arriva la tristezza, dille con molta gentilezza di tornare dopo le tre, ma se proprio vuol stare con te offrile pure una tazza di tè ; raccontale poi i tuoi giorni più belli, di boschi, vacanze e di castelli
Falla stare solo un pochino, poi esci a giocare in giardino.

Salutala bene, educatamente, non crederle troppo perché spesso mente : scambia il grigio con il nero, l’amico caro con uno poco sincero. Falle un poco di compagnia e poi sorridendo mandala via.

Se ritornasse la tristezza chiedi alla mamma una carezza, parla un poco con gli amici, quando si è insieme si è più felici.

La tristezza è un’emozione e uno stato emotivo primario.

Le cause che possono incidere sulla intensità della tristezza sono varie : una lieve malinconia o malumore, una insoddisfazione, la sofferenza estrema dovuta a un episodio particolarmente drammatico.

La tristezza è una delle emozioni che dura più a lungo di tutte le altre in quanto va di pari passo con eventi che hanno un grande impatto emotivo su di noi.

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